Responsabile del Design e della Progettazione, Anna Acito è la mente creativa che sta dietro ogni progetto dicamion personalizzati di Acitoinox. Dalla sua “matita” sono passati progetti di personalizzazione come quello del nuovoIveco S-Way e di altri piccoli capolavori di design su ruote. Insieme a lei, quindi, andiamo a ripercorrere le fasi necessarie alla personalizzazione di un mezzo pesante e su tutto il lavoro necessario per arrivare ai risultati di eccellenza che l’azienda raggiunge con le sue creazioni.

Anna, ci racconti qual è la tua attività in azienda e quali sono gli strumenti che adoperi?

«In azienda mi occupo dello studio e dell’ideazione di nuove linee di accessori, con l’obbiettivo di conferire al veicolo uno stile differente, unico e accattivante. Gli strumenti che utilizzo sono sostanzialmente una tavola da disegno e una penna elettronica, sulla quale posso disegnare fino al raggiungimento della soluzione desiderata».

La progettazione di personalizzazione di un mezzo pesante, all’incirca, quanto tempo richiede? Questo è un lavoro che svolgi da sola, oppure preferisci confrontarti col cliente?

«Solitamente la progettazione varia a seconda della richiesta, ma generalmente il nuovo allestimento di un veicolo realizzato sulla base di una specifica richiesta del cliente necessita, nella maggior parte dei casi, di un’accurata progettazione che dura almeno un mese di studio ininterrotto per definire il concept desiderato. Solitamente dopo aver definito il brief di progetto con il cliente, la fase di creazione dei particolari viene scandita da alcuni confronti con il cliente che servono ad attribuire al progetto lo stile ricercato. Per il resto, lo sviluppo del progetto è realizzato in maniera assolutamente individuale e soggettiva sulla base di un’analisi estetico-formale che verte sulla continua ricerca ed osservazione di stimoli inaspettati».

intervista anna acito

Anche nelle vostre ultime creazioni avete ricercato nuovo soluzioni. Come nasce e si sviluppa questo lavoro di ricerca funzionale e di estetica?

«Nella maggior parte dei casi si parte da una ricerca estetica che prende il via da una serie input che stimolano la creatività e suggeriscono innovazioni. La ricerca funzionale nasce con uno scopo iniziale che sicuramente non è quello estetico, ma certamente il buon prodotto industriale è un risultato di forma e funzione. Lo stile è fondamentale, soprattutto se emozionale».

Il lavoro di ricerca non si esaurisce solo con nuovi accessori per camion, ma si completa con nuovi materiali e nuove finiture. Come scegliete quelli giusti per le vostre lavorazioni?

«Le finiture hanno sicuramente un ruolo importante, la finitura è in grado di stravolgere il carattere di un progetto. Ad esempio gli acciai colorati di nero possono conferire un aspetto aggressivo ed accattivante a seconda della verniciatura sottostante del veicolo, un allestimento nella classica ed intramontabile finitura mirror può conferire all’allestimento eleganza se posto su carrozzeria chiara».

Quali sono gli accessori per camion che vanno per la maggiore nelle tue personalizzazioni?

«Sicuramente gli accessori che vengono venduti di più sono le coppie copricarena, i contorno maniglia, i piantoni sportello, ma anche i componenti in tubolari risultano essere oggetti intramontabili».

Il lavoro di progettazione di cui sei più orgogliosa?

«Il prossimo lavoro è sicuramente un progetto di cui vado estremamente orgogliosa, perché ricco di nuovi valori formali dal carattere deciso e che presenta degli elementi decorativi geometrici che nascono dallo studio della bionica».